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LA SEDE SI TROVA ALL’INTERNO DELLA EX CASERMA “VANNINI”
IN PIAZZA SAN PANCRAZIO 2
San Pancrazio : da Chiesa e Monastero a “Caserma Vannini”
Nella terza cerchia di mura, in fondo a quella che oggi è via Strozzi, si apriva una porta che in epoca Carolingia si chiamava “Porta occidentalis’, essendo questa rivolta verso ovest. Nel 1078 la contessa Matilde realizzò la quarta cerchia, ancor più ampia delle precedenti oltre che maggiormente consistente, a protezione delle possibili incursioni di cavalieri tedeschi. Si trattava di quella che Dante appellò come ‘..l’ antica cerchia.’. Il lato est correva lungo quella che oggi è via del Proconsolo: alcuni segni sulla sua carreggiata ne evidenziano il tracciato.
L’ antica ‘Porta occidentalis’ da quel tempo fu chiamata ‘Porta San Pancrazio’, anzi – in dialetto fiorentino- San Brancrazio. Dalla porta partiva una strada (l’attuale via della Spada) che conduceva alla chiesa e monastero di San Pancrazio – a quel tempo fuor dalle mura-, attorno a cui si era sviluppato un nutrito borgo. Questi luoghi di culto erano dedicati al Martire che nei primi secoli, sotto Diocleziano, anche se quattordicenne non cedette alle lusinghe che gli furono prospettate affinchè abiurasse la Fede cristiana da poco abbracciata. Da allora è ritenuto il punitore degli spergiuri e Santo della Giustizia : ‘…onde infino al dì d’oggi si tiene che sopra le reliquie di San Brancrazio si fa giuramento per cose gravi che accaggiono.’
La chiesa, anche se molto piccola, è rammentata su alcuni documenti fino dal 931 ma il Villani racconta che la sua esistenza risale al tempo di Carlo Magno. Al piccolo edificio si affiancò verso la metà del 1100 un monastero per le monache benedettine. Successivamente Papa Alessandro IV lo assegnò ai frati vallombrosani. Quando nel 1172 la Signoria fece costruire la quinta cerchia - la prima comunale -, ingrandendo ancora la città che contava circa 35.000 abitanti, la porta venne spostata fino all’inizio dell’attuale via Palazzolo, prendendo il nome di ‘ Porta San Paolo’. La chiesa divenne una delle prime 36 parrocchie fiorentine e dette il nome ad uno dei sestieri della città, quello di ‘San Pancrazio’ che assunse come simbolo una branca di leone : rossa in campo argento. Il Villani dice : “San Brancrazio con la insegna della branca di leone per lo nome”, intendendo con ciò dire che i fiorentini, dopo averne storpiato il nome, adottarono la branca di leone come simbolo.
La chiesa fu ampliata nel 1300 e dopo la meta del ‘400 venne realizzato il chiostro con le celle per i frati ed il refettorio. Il complesso con lo scorrere del tempo, fra soppressioni napoleoniche ed altre trasformazioni - non ultima quella che lo adibì a manifattura tabacchi fino agli anni ’30 del ‘900, prima di divenire la Caserma Vannini adesso dismessa -, è così giunto fino a noi.
La vecchia chiesa di San Pancrazio, ora sconsacrata, è sede del Museo Marini.
L’ex monastero è invece sede di molte Associazioni d’Arma, fra cui l’A.N.Art.I..
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Consigliere | Gen. Br. Franco Rossi |
Consigliere | Gen.Br. Nicola De Nicola |
Consigliere | Ten. Eugenio Biscardi |
Consigliere | C.M. Omero Terrinazzi |
Consigliere | Art. Roberto PORRATI |
Consigliere | art. Franco FANTECHI |
Consigliere | Art. Roberto Del Perugia |
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