Tempra indomita di patriota, dedicò tutta la sua esistenza alla lotta contro l' oppressore per il supremo ideale della libertà e della giustizia. Fu tra i primi ad impugnare le armi, facendosi promotore ed organizzatore della lotta militare clandestina in Toscana. Organizzò e diresse, in ambiente particolarmente sorvegliato dal nemico, il servizio di radiotrasmissione, che, attraverso numerose stazioni clandestine, mantenne il collegamento con gli alleati. Braccato dai nazifascisti, riuscì a sfuggire alle insidie che quotidianamente gli venivano tese per catturarlo, finché, sorpreso nella sede del comando del servizio radio, fu imprigionato e sottoposto a inaudite sevizie. Agli aguzzini che tentavano di strappargli con le barbare torture rivelazioni sul servizio radiocollegamenti che tanto loro nuoceva, rispose col contegno dei forti irrobustito dalle sofferenze e non una parola che potesse nuocere ai compagni ed al servizio uscì dalle sue labbra. Nulla si è più saputo del suo destino.
Firenze, giugno 1944.